Per la giovinezza di Carpaccio

Il volume intende riportare al centro dell’attenzione la prima attività carpaccesca, un nodo complesso e sino ad ora rimasto pressoché irrisolto in sede critica.

25,00 €
Year
2016
Pages
170
ISBN
978-88-6938-073-0
Codice
9788869380730
Authors

Il volume intende riportare al centro dell’attenzione la prima attività carpaccesca, un nodo complesso e sino ad ora rimasto pressoché irrisolto in sede critica. Gli esordi di Vittore Carpaccio, sulla scorta di Giovanni Bellini e Antonello da Messina, restituiscono il profilo di un pittore la cui prima produzione si inserisce coerentemente nel panorama artistico veneziano del principio degli anni Ottanta del Quattrocento, per distaccarsene ben presto in favore di suggestioni per la pittura ferrarese, la cui analisi ha potuto beneficiare del ritrovamento di un dipinto da tempo sparito dagli occhi degli studiosi. Nel discutere le specificità esibite da Carpaccio a partire dallo scorcio del nono decennio e durante i primi anni Novanta, l’autrice ripropone con nuovi argomenti l’ipotesi già in auge nel primo Novecento di un viaggio centroitaliano del maestro, che possa averlo messo in diretto contatto con la civiltà prospettica urbinate. La perentorietà di impianto geometrico, tra le caratteristiche di maggiore fascino della pittura carpaccesca, è spiegata anche sulla base dell’apprendistato con Girolamo Malatini, secondo quanto è testimoniato da Daniele Barbaro in una nota manoscritta. Questo tema è indagato attraverso un approfondimento documentario su Malatini, unito alla restituzione dello stato degli studi matematici nella seconda metà del XV secolo, quando la pratica della prospettiva non è più ambito esclusivo di speculazione dei filosofi ma diviene la nuova arte della rappresentazione, appannaggio anche degli artisti.