P.I.P.P.I. - Programma di Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione.

Rapporto di Valutazione. Sintesi 2018-2020.

Il Programma P.I.P.P.I.

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Year
2020
ISBN
978-88-6938-230-7

Il Programma P.I.P.P.I. riconosce la vulnerabilità familiare come uno spazio di speciale opportunità per mettere in campo interventi orientati alla prevenzione, in particolare ottemperanza alle Leggi 285/1997, 328/2000 e 149/2001 e si inscrive all’interno delle linee sviluppate dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile per quanto riguarda l’innovazione e la sperimentazione sociale come mezzi per rispondere ai bisogni della cittadinanza, sperimentando azioni in grado di sviluppare una genitorialità positiva (REC 2006/19/UE), diffusa nell’ambiente di vita dei bambini che vivono in condizioni di vulnerabilità, così da “rompere il ciclo dello svantaggio sociale” (REC 2013/112/UE).

Al fine di liberare il potenziale dei bambini che vivono nelle condizioni di vulnerabilità che, a livello individuale, ne segnano negativamente la traiettoria scolastica e minano globalmente il loro sviluppo e, a livello sociale, sono fra i fattori che più incidono sulla situazione complessiva di disordine, conflitto, violenza e diseguaglianza che segna drammaticamente i nostri giorni, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha inteso promuovere un’ampia innovazione sociale, con l’obiettivo di armonizzare pratiche e modelli di intervento rivolti a famiglie vulnerabili, tramite azioni di formazione, documentazione e valutazione sistematiche e condivise in tutto il territorio nazionale, favorendo anche così l’attuazione concreta dell’articolo 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.