ExtraTerritorial Literatures

Strategie narrative della Science Fiction

Il volume è dedicato all’esplorazione dell’extraterritorialità letteraria della Science Fiction, di quello «straniamento cognitivo» (D.Suvin) grazie al quale la scrittura fantascientifica consente

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Year
2022
ISBN
978-88-6938-321-2
Codice
9788869383212

Il volume è dedicato all’esplorazione dell’extraterritorialità letteraria della Science Fiction, di quello «straniamento cognitivo» (D.Suvin) grazie al quale la scrittura fantascientifica consente ricostruzioni alternative della modernità, che si tratti di ucronia, di storia alternativa, di counter-history, oppure di riuso e variazione di figure della mitologia popolare. In dialogo critico con il modernismo, mediante una violazione programmatica del divide tra cultura alta e cultura di massa, tra scienza e letteratura, la variegata tradizione della SF offre uno sguardo poliedrico sulla complessità del moderno, a cui i saggi di questo volume sono dedicati. Marilena Parlati affronta alcuni testi meno noti di H.G. Wells, nei quali la scoperta del radio offre lo spunto per l’esplorazione di nuove forme di energia, in un’ibridazione anticipatrice di racconti, stili e tempi che mescolano aspettative utopiche con preoccupazioni ecologiche ante litteram, a loro volta intrecciate a una disamina del ruolo della politica e dell’economia nel futuro del pianeta. I saggi di Alessandro Fambrini e Domenico Gallo sono dedicati alla fortuna dell’ucronia, il «non-tempo» che intercetta sviluppi alternativi del tempo storico, divergendo dalle ricostruzioni della storia globale a noi note: in questo caso, al centro dei due interventi vi è uno dei nodi cruciali del Novecento, ovvero l’ipotesi di una vittoria del Terzo Reich sulle forze alleate (Fambrini), e della sopravvivenza del fascismo e della sua evoluzione fino ai nostri giorni (Gallo). Marco Malvestio, da parte sua, si concentra sulla distopia, che dell’utopia costituisce un rovesciamento speculare nel momento in cui, sulla scorta delle esperienze storiche novecentesche e delle ansie che da esse discendono, ne rimodula i sistemi chiusi in visione totalitaria, consegnando al lettore futuri indesiderabili e luoghi invivibili, in cui si manifesta il vistoso fallimento, ma anche il ripensamento di ogni progettazione umana e dell’idea stessa di progresso. Sempre alle crepe o porosità del progresso scientifico-tecnologico e del suo prezzo umano sono dedicati i saggi di Walter Catalano e Roberta Malagoli, che recuperano forme di epifania del represso nella cultura letteraria e di massa tra Otto e Novecento, vampiri e golem, cercando di individuare le premesse della loro conclamata fortuna nella fantascienza e, nel caso dei golem kafkiani, l’interesse di uno dei massimi scrittori del modernismo tedesco per il vernacolo culturale della sua epoca.