La Cappella degli Scrovegni nell’anfiteatro romano di Padova: nuove ricerche e questioni irrisolte

Il 6 febbraio 1300 Enrico Scrovegni acquista da Manfredo de’ Dalesmanini il sito dell’Arena dove, con altre costruzioni e ruderi di minor conto si trova anche… “una dom

€25.00
Year
2018
Pages
230
ISBN
978-88-6938-138-6
SKU
9788869381386
Authors

Il 6 febbraio 1300 Enrico Scrovegni acquista da Manfredo de’ Dalesmanini il sito dell’Arena dove, con altre costruzioni e ruderi di minor conto si trova anche… “una domus intus magna murata et solarata coperta cupis cum stupa prope posita in medio ipsius Arene cum loza post ipsam domum…” (come riportato nell’antica pergamena dell’atto di vendita custodita nell’archivio Foscari-Gradenigo).
Enrico rende questo luogo  sede di un magnificente palazzo e della Cappella nota universalmente per gli affreschi in essa custoditi, realizzati da Giotto. Nonostante i passaggi di proprietà  avvenuti nei secoli, prima alla famiglia Foscari-Gradenigo nel 1475 e poi al Comune di Padova nel 1880, la Cappella mantiene ancora oggi il nome degli Scrovegni e ad Enrico viene attribuita la sua costruzione. Eppure nessun documento, tra quelli risparmiati dai roghi quattrocenteschi, che distrussero gran parte degli archivi storici di Padova, racconta della sorte delle strutture che Enrico aveva trovato nell’Arena e di come si svolse il nuovo cantiere. Il singolare luogo in cui sorgevano la Cappella e l’annesso palazzo, la posizione che ancora oggi la Cappella mantiene e lo stretto nesso con l’anfiteatro romano, su cui si fonda il vano ipogeo sottostante, lasciano quindi aperti numerosi quesiti, non ancora risolti, sulle origini di questa struttura e sulla sua effettiva e completa edificazione ex-novo nel 1300 ad opera di Enrico Scrovegni.
Nel 2015 partendo da queste riflessioni ha preso quindi avvio il progetto biennale, finanziato dall’Università degli Studi di Padova dal titolo: “Metodologie integrate per lo studio di edifici storici affrescati: il caso della Cappella Scrovegni a Padova”, con l’intento di analizzare gli studi fatti, censire gli archivi storici e fornire nuovi spunti per la comprensione della storia di questo edificio e del suo nesso con l’anfiteatro romano, elementi fondamentali anche per la sua corretta salvaguardia e manutenzione. Grazie al progetto è stata firmata anche una convenzione di ricerca che ha visto coinvolti l’Ateneo e il Comune di Padova, le allora due diverse Soprintendenze con competenze sulla Cappella e sull’area archeologica in cui la stessa è inserita e l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR) di Roma. Gli esiti delle ricerche e delle nuove indagini condotte sull’edificio e sull’anfiteatro romano sono stati illustrati nel convegno tenutosi a Padova il 16 e il 17 maggio 2017 e sono ora riportati in questo volume, a testimoniare l’importanza dell’approccio multidisciplinare per lo studio e la comprensione di siti complessi e di inestimabile valore come quello qui analizzato.